Cosucce Psicotrope

YOU CAN'T THINK OF DYING WHEN THE BOTTLE'S YOUR BEST FRIEND

mercoledì, maggio 10, 2006

(Dis)Orgoglio di genere


Questo è un post serio; prende le mosse da un fatto di cronaca nera che in questi giorni sta riempiendo le prime pagine dei giornali.
E' successo praticamente sotto casa mia.
Chissà quante volte l'avrò vista, quella ragazza. Chissà quante volte avrò visto il suo assassino. Sicuramente avremo dei conoscenti in comune.
Anche questo è l'orrore. E' vicino a te, ti vive accanto...ma non è ALTRO da te.

Sull'"Unità" di oggi, Lidia Ravera in un bellissimo articolo, ci ricorda che "la patologia individuale [non] possa spiegare tutto. Non credo che la reazione giusta sia ritrarsi schifati, allontanare il male con una formula rassicurante, negare d'esserne permeati, respingere ogni addebito collettivo".
E dice bene, la Ravera, quando afferma che anche sulla violenza sulle donne e sui bambini si giudica il grado di salute di una civiltà.
E' evidente che la nostra sta malissimo.

Fatto di cronaca nera. Sbattuto sulle prime pagine. Discusso. Analizzato. Sviscerato.
Dimenticato.
Fatti del genere sono la punta di un iceberg? E sotto, nel sommerso, cosa c'è?

Non posso non domandarmi quante volte IO sono stato violento con una donna. Quante volte l'ho pizzicata sapendo di farle male. Quante volte l'ho ferita con le parole. Quante volte l'ho uccisa dentro con il mio fare da emerito stronzo.

Fatti del genere mi fanno vergognare di essere uomo. Di avere un pene e la barba. Di far parte dele genere che una volta si definiva "dominante".

Che cosa c'è dietro agli uomini cattivi?

Lidia Ravera "L'urlo e la bestia", l'Unità 10/5/06, pg.28

1 Commenti:

  • Alle 10:47 AM , Blogger accento svedese ha detto...

    Dietro gli uomini cattivi c'è una società come la nostra, in cui conta solo l'aspetto materiale delle cose e nient'altro. Una società che ha paura, che è diffidente, che vede il diverso come un pericolo o, peggio, un nemico da abbattere. Chi cerca di uscire da questa logica è visto con diffidenza, è un coglione, uno che non ha capito nulla, un sovversivo.
    di fronte a fatti come quello il mio istinto è vergognarmi, ma poi penso che non bisogna arrendersi alla loro logica, e cercare in ogni modo di cambiarla, anche partendo dalle piccole cose di tutti i giorni.
    forse sono stato prolisso, ma spero di essere riuscito ad essere comprensibile.
    ottimo il post e la citazione dell'articolo di Lidia Ravera. ottima anche L'Unità!;)

     

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