Moon Kill Sun
Oggi, finito il lavoro ti sentivi quasi giovane.
E’ stata una buona giornata (buona giornata = nessuno ti ha rotto i coglioni), splende il sole ma non fa troppo caldo, si prospettano un ottimo pomeriggio d’ozio e una serata interessante.
Metti in moto il macinino, accendi il lettore cd e compi la cazzata del giorno.
La cazzata del giorno si chiama “Waiting for You”, è suonata dai Cult of Luna ed è tratta dal loro penultimo disco “Salvation”.
Ora, sta “cosa” dura dieci minuti. Per tornare a casa ne impieghi quasi quindici.
La “cosa” inizia con un giro di accordi molto tranquillo e lieve, chitarre scintillanti e batteria ovattata…ma, lo senti, c’è qualcosa che comincia a disturbarti…echi lontani, sibili…decisamente senti che qualcosa comincia ad andare storto.
Cinque minuti in cui la campagna semi-urbanizzata dell’alta veneziana scorre veloce come non mai, finchè la maledetta coda dei primi semafori ti blocca.
Come fermi la macchina l’arpeggio s’interrompe e un chitarrone comincia a ruttare, la batteria ovattata diventa un campanaccio a morto ed il sole si spegne.
Sissignore.
Buio completo.
Fine della bella giornata.
Altrochè buonuomo!
Quando i Cult of Luna cominciano a picchiare, le cose vanno decisamente male. Ti cambiano l’umore. Diventi triste, depresso, malinconico, ma soprattutto aggressivo. In particolar modo verso quel figlio di troia che ti ha appena tagliato la strada.
Ormai hai la testa vuota e lo sguardo vitreo, potresti essere dovunque e non te ne accorgeresti.
Sette minuti e mezzo e dalle macerie del tuo cranio spunta fuori un organo che sa di materia cosmica fluttuante; intanto ti sei levato dai coglioni l’ingorgo, credi di poter tirare un sospiro di sollievo aprendo un finestrino, ma nemmeno un minuto dopo il chitarrista comincia letteralmente a vomitare l’agglomerato sonico più marcio e destabilizzante che orecchio umano abbia mai sentito da anni luce a questa parte. E’ come se un joint da tre tonnellate ti cadesse di peso sui polmoni.
Non ce la fai più, devi tornare a casa, fanculo il semaforo rosso….ci sei quasi, ma improvvisamente, qualcuno o qualcosa, insomma sicuramente non un uomo, ti prende per il collo e ti sputa in facia la seguente sentenza: “I am praying for the raging flood / I am waiting for you to come”.
Tu invece stai solo pregando di sopravvivere e aspetti di sdraiarti su qualcosa/qualcuno di comodo.
Di botto tutto finisce. Spengo il cd. Ancora tre minuti per arrivare. Due. Uno. Zero. Fine.
Diocan che mazzata.
Giornata rovinata.
Adoro le giornate rovinate, soprattutto se a rovinartele sono i Cult of Luna.
E’ stata una buona giornata (buona giornata = nessuno ti ha rotto i coglioni), splende il sole ma non fa troppo caldo, si prospettano un ottimo pomeriggio d’ozio e una serata interessante.
Metti in moto il macinino, accendi il lettore cd e compi la cazzata del giorno.
La cazzata del giorno si chiama “Waiting for You”, è suonata dai Cult of Luna ed è tratta dal loro penultimo disco “Salvation”.
Ora, sta “cosa” dura dieci minuti. Per tornare a casa ne impieghi quasi quindici.
La “cosa” inizia con un giro di accordi molto tranquillo e lieve, chitarre scintillanti e batteria ovattata…ma, lo senti, c’è qualcosa che comincia a disturbarti…echi lontani, sibili…decisamente senti che qualcosa comincia ad andare storto.
Cinque minuti in cui la campagna semi-urbanizzata dell’alta veneziana scorre veloce come non mai, finchè la maledetta coda dei primi semafori ti blocca.
Come fermi la macchina l’arpeggio s’interrompe e un chitarrone comincia a ruttare, la batteria ovattata diventa un campanaccio a morto ed il sole si spegne.
Sissignore.
Buio completo.
Fine della bella giornata.
Altrochè buonuomo!
Quando i Cult of Luna cominciano a picchiare, le cose vanno decisamente male. Ti cambiano l’umore. Diventi triste, depresso, malinconico, ma soprattutto aggressivo. In particolar modo verso quel figlio di troia che ti ha appena tagliato la strada.
Ormai hai la testa vuota e lo sguardo vitreo, potresti essere dovunque e non te ne accorgeresti.
Sette minuti e mezzo e dalle macerie del tuo cranio spunta fuori un organo che sa di materia cosmica fluttuante; intanto ti sei levato dai coglioni l’ingorgo, credi di poter tirare un sospiro di sollievo aprendo un finestrino, ma nemmeno un minuto dopo il chitarrista comincia letteralmente a vomitare l’agglomerato sonico più marcio e destabilizzante che orecchio umano abbia mai sentito da anni luce a questa parte. E’ come se un joint da tre tonnellate ti cadesse di peso sui polmoni.
Non ce la fai più, devi tornare a casa, fanculo il semaforo rosso….ci sei quasi, ma improvvisamente, qualcuno o qualcosa, insomma sicuramente non un uomo, ti prende per il collo e ti sputa in facia la seguente sentenza: “I am praying for the raging flood / I am waiting for you to come”.
Tu invece stai solo pregando di sopravvivere e aspetti di sdraiarti su qualcosa/qualcuno di comodo.
Di botto tutto finisce. Spengo il cd. Ancora tre minuti per arrivare. Due. Uno. Zero. Fine.
Diocan che mazzata.
Giornata rovinata.
Adoro le giornate rovinate, soprattutto se a rovinartele sono i Cult of Luna.
6 Commenti:
Alle 6:53 PM , accento svedese ha detto...
a memoria d'uomo, forse il post più bello e sentito che abbia mai letto,al livello di quello di fabio de luca sui chemical brothers (www.weekendance.com se vuoi andarlo a vedere. Mi incuriosiscono molto questi Cult Of Luna, non li conosco assolutamente...
Alle 7:44 PM , Cosucce Psicotrope ha detto...
Troppa grazia!
grazie vecchio!
Alle 10:46 PM , Anonimo ha detto...
Hi, It is beautiful... (spaciandomi per uno spammer qualunque)
no davvero bel post burba..
Alle 10:47 PM , Anonimo ha detto...
uhm, la mia disgrafia è qualcosa di disarmante.
Alle 9:28 PM , Anonimo ha detto...
Interessanti questi Cult Of Luna, mi procurerò qualcosa.
Bella la recensione comunque, complimenti, anche se suonano scontati sappi che sono sinceri ;)
Alla prossima!
Alle 12:03 PM , romilar ha detto...
Grandi Cult Of Luna! Salvation è un bel disco ma procurati assolutamente The Beyond
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