Remember When You Were Young?
Avrò avuto al massimo tredici anni in quell'estate.
Negli interminabili pomeriggi estivi della mia infanzia solevo prendere la bibicletta per andare dai nonni, fuori dal paese, in campagna.
Prima ancora di salutarli, correvo di sopra, in camera della zia e vedere se c'erano delle novità.
Giunto lì mi si schiudeva puntualmente un mondo strano, diverso, eccitante.
Fumetti diversi dai soliti "topolini", musica sconosciuta, che non sentivo di certo per televisione, poster inquietanti...come quella spiaggia all'imbrunire con migliaia di letti, e quel tizio con un aggeggio in mano...una scritta... Pink Floyd, Modena, luglio 1987...
Li ho scoperti così'...guardando quel poster e leggendo lo storico libro di traduzioni dell'Arcana. Ricordo come il faccione di Syd Barrett mi provocava sentimenti stranianti e indefiniti...
Un giorno presi a caso una cassetta e la misi nel walk-man.
Era il secondo disco di Ummagumma. (Il primo disco invece lo apprezzai qualche anno dopo, in tutt'altro frangente...)
Chi lo conosce sa bene come inizi. Mi fa ancora un certo efffetto.
Ma non ero spaventato. Ero come ipnotizzato.
Canottiera, calzoncini e sandali che corrono fuori, sotto il solleone verso il campo. Le cuffie sempre troppo larghe che mi cadono, sempre troppo strette che mi pizzicano le orecchie.
Il campo del nonno era praticamente un giardino. Accanto alle piante di pomodori e melanzane e alla vigna, splendidi alberi da frutta su cui arrampicarsi ed in fondo uno sterminato campo di granturco dove rifuggiarsi e perdersi con la fantasia.
Mia nonna mi guardava scuotendo la testa e ridendo del suo nipote "strano", nonno invece non mi degnava di uno sguardo, impegnato com'era dal suo lavoro.
Quegli strani suoni mi affascinavano ed ero come inebriato da quello che sentivo assieme agli odori della campagna. Mi piaceva guardare il sole che filtrava dai rami del ciliegio o dalle foglie di granturco, disteso a terra. Adoravo affondare i piedi nudi nella fanghiglia lasciata dai solchi del trattore.
Un pezzetto della mia pre-adolescenza, arrampicato su un albero ad ascoltare uno dei dischi più drogati che mente umana abbia mai concepito.
Quindici anni dopo quel campo non c'è più. C'è solo un grande prato lasciato un po' a se stesso.
Nonno Gino se n'è andato da un bel po' nelle grandi praterie (come direbbe il nostro comune eroe), nonna Ginevra è troppo acciaccata per alzarsi dalla sua sedia in cucina e nemmeno zia Stefy riesce più a stupirmi.
Ma il secondo disco di Ummagumma è rimasto. Forse mi suona un po' diverso. Decisamente, io sono diverso.
In questi giorni di caldo soffocante l'ho rifatto. Sono tornato sotto al ciliegio con i Pink Floyd in cuffia. Nessuna lacrima....molti sorrisi....consapevole che tutto ha un senso....anche il tempo che implacabile scorre...
In the lazy water meadow
I lay me down
All around me golden sunflakes
Settle on the ground
Basking in the sunshine
Of a by-gone afternoon
Bringing sounds of yesterday
Into this city room
sognate un po'......qui.
Negli interminabili pomeriggi estivi della mia infanzia solevo prendere la bibicletta per andare dai nonni, fuori dal paese, in campagna.
Prima ancora di salutarli, correvo di sopra, in camera della zia e vedere se c'erano delle novità.
Giunto lì mi si schiudeva puntualmente un mondo strano, diverso, eccitante.
Fumetti diversi dai soliti "topolini", musica sconosciuta, che non sentivo di certo per televisione, poster inquietanti...come quella spiaggia all'imbrunire con migliaia di letti, e quel tizio con un aggeggio in mano...una scritta... Pink Floyd, Modena, luglio 1987...
Li ho scoperti così'...guardando quel poster e leggendo lo storico libro di traduzioni dell'Arcana. Ricordo come il faccione di Syd Barrett mi provocava sentimenti stranianti e indefiniti...
Un giorno presi a caso una cassetta e la misi nel walk-man.
Era il secondo disco di Ummagumma. (Il primo disco invece lo apprezzai qualche anno dopo, in tutt'altro frangente...)
Chi lo conosce sa bene come inizi. Mi fa ancora un certo efffetto.
Ma non ero spaventato. Ero come ipnotizzato.
Canottiera, calzoncini e sandali che corrono fuori, sotto il solleone verso il campo. Le cuffie sempre troppo larghe che mi cadono, sempre troppo strette che mi pizzicano le orecchie.
Il campo del nonno era praticamente un giardino. Accanto alle piante di pomodori e melanzane e alla vigna, splendidi alberi da frutta su cui arrampicarsi ed in fondo uno sterminato campo di granturco dove rifuggiarsi e perdersi con la fantasia.
Mia nonna mi guardava scuotendo la testa e ridendo del suo nipote "strano", nonno invece non mi degnava di uno sguardo, impegnato com'era dal suo lavoro.
Quegli strani suoni mi affascinavano ed ero come inebriato da quello che sentivo assieme agli odori della campagna. Mi piaceva guardare il sole che filtrava dai rami del ciliegio o dalle foglie di granturco, disteso a terra. Adoravo affondare i piedi nudi nella fanghiglia lasciata dai solchi del trattore.
Un pezzetto della mia pre-adolescenza, arrampicato su un albero ad ascoltare uno dei dischi più drogati che mente umana abbia mai concepito.
Quindici anni dopo quel campo non c'è più. C'è solo un grande prato lasciato un po' a se stesso.
Nonno Gino se n'è andato da un bel po' nelle grandi praterie (come direbbe il nostro comune eroe), nonna Ginevra è troppo acciaccata per alzarsi dalla sua sedia in cucina e nemmeno zia Stefy riesce più a stupirmi.
Ma il secondo disco di Ummagumma è rimasto. Forse mi suona un po' diverso. Decisamente, io sono diverso.
In questi giorni di caldo soffocante l'ho rifatto. Sono tornato sotto al ciliegio con i Pink Floyd in cuffia. Nessuna lacrima....molti sorrisi....consapevole che tutto ha un senso....anche il tempo che implacabile scorre...
In the lazy water meadow
I lay me down
All around me golden sunflakes
Settle on the ground
Basking in the sunshine
Of a by-gone afternoon
Bringing sounds of yesterday
Into this city room
sognate un po'......qui.
6 Commenti:
Alle 8:17 PM , Anonimo ha detto...
...mmm si alza un po' il livello culturale qui dentro finalmente...
;-)))))
Il mio primo incontro con i Pink Floyd? The Final Cut, in vinile. E dopo The Wall, in cassetta.
Diciamo quindi che li ho presi "dall'altro lato" i Pink Floyd ;)
Alle 8:33 PM , Anonimo ha detto...
The piper at the gate of dawn irrangiungibile è per me il disco della storia del rock,una supernova che nell'esplodere si è divisa in tutto ciò che poi sono state le varie sfaccettature del rock.Gli altri dischi dei Pink Floyd a tratti trovo siano patetici e tutto è dato dalla chitarra di Gilmour e dalla paranoia geometrica di Waters mentre Barrett lo immagino ridere davanti ai suoi quadri all'oscuro di tutto giovane-fresco e pazzo.
ho trovato un album interressante che si discosta abbastanza da tutto quello che ora esce,molto poco revival 80 e forse anzi molto più 90's:band Clearlake album Amber anno pubblicazione Amber valutazione Estremamente simpatico
Alle 1:05 PM , Anonimo ha detto...
eccomi....sarai contento ora che ti lascio il commentino.....proprio bello questo post.....mi piaci cm scrivi (ma questo te l'avevo già detto prima...)!
io invece i pink floyd li ho scoperti x caso tra delle canzoni passate da un amico (che mi aveva dato un mix...)....niente di così entusiasmante come la tua esperienza! :))
ciao ciao
Alle 1:53 PM , Anonimo ha detto...
salve burbs, dopo aver letto questo post mi è venuto in mente quando, dopo averti ridato il cd dei pink floyd che mi avevi prestato da (un secolo? o solo un decennio?) ho cominciato ad affannarti con "metti quella degli gnomi!!degli gnomi!!" pensa che effetti possono sortire..
Alle 3:58 PM , accento svedese ha detto...
qui casca l'asino... non ho MAI ascoltato Ummagumma... non mi ha mai ispirato, ma forse è la volta buona che mi decido a comprarlo. in compenso uno dei miei dischi di culto assoluto è The Piper at the Gates Of Dawn... atmosfere magiche per un bel viaggio.
Alle 4:00 PM , accento svedese ha detto...
in ogni caso, i dischi che mi ricordano di più la mia infanzia sono Blood Sugar Sex Magik dei Red Hot Chili Peppers (quando ancora erano un gruppo e non la cosa che sono diventati adesso) e Versus dei Pearl Jam (idem come sopra).
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